Fare amicizia

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    Narrato - Pensato - Parlato

    Era davvero noioso abitare nel borgo. Le giornante passavano tutte allo stesso modo e non c'era mai niente d'eccitante nell'aria. Fin dal principio avevo preso possesso della casa del capo villaggio. Era la dimora meno merdosa di tutte, non che ci volesse molto, aveva perfino una latrina al coperto. Il "soggiorno" era ricoperto di libri che trattavano degli argomenti più disparati. Lo studio era il mio passatempo primario. Di recente avevo intrapreso la lettura di un tomo sull'araldica dei regni, di Kerim in particolare, era davvero ricco di nozioni utili ma decisamente ammorbante. Una mattina non ne potei più di quella routine. Chiusi il libro di getto e alzatomi dallo sgabello mi diressi alle mie stanze.
    Ho bisogno di un po' d'azione, altrimenti mi rammollisco.
    Mi infilai la tintinnante armatura e assicurai alla cinta la spada e il pugnale. Fortunatamente depredando le case avevo trovato abbastanza monete da permettermi quella roba. Equipaggiamento di seconda mano certo, ma faceva decisamente il suo dovere. Tirai fuori da uno scomparto della libreria una carta geografica della zona e la srotolai sul tavolo puntellandola agli angoli con grossi tomi. Cercavo un insediamento, un borgo di piccole dimensioni dove potermi sollazzare qualche giorno e magari procurarmi qualche moneta. Puntai il dito sul mio villaggio e seguii la strada fino ad arrivare all'indicazione di un'altra comunità. La cittadina di Blenheim. Sentenziai ticchettando col dito la mappa. Ora avevo una meta. Due giorni di cammino.
    Riempii una pratica tracolla con tutto quello che mi poteva servire: Scorte di carne secca e pane, una borraccia d'acqua, acciarino e pietra focaia, bende, un sacco a pelo, una manciata di monete, la cote per affilare e la cartina di prima arrotolata. Eravamo all'inizio della stagione della fioritura quindi non mi preoccupava troppo l'idea di dormire all'aperto. Indossai il mantello in modo da coprire il più possibile l'armatura e la spada e uscii di casa. Era ancora presto e l'aria fresca mi pizzicava la pelle. Un buon momento per mettermi in viaggio. Mentre ero ancora sulla soglia di casa un sorriso sghembo si aprii sul mio viso al pensiero di quello che avrei potuto fare da lì in avanti. Ero di buon umore. Presi la strada maestra e di passo leggero iniziai il mio cammino.

    CITAZIONE
    - Senza bussola
    Livello: Principiante
    Descrizione: questa skill permette al personaggio di sapersi orientare senza oggetti che in qualche modo indicano la direzione. Quindi aggiunge al personaggio la capacità di seguire riferimenti naturali per capire dove si trova e saper magari raggiungere un luogo o un altro ( conoscendo però la direzione ) capendo come seguire le indicazioni che ha o le conoscenze geografiche.
    Senza questa skill è molto facile smarrirsi a meno che non ci si trovi su una strada, e anche se si ha a disposizione una mappa.
    Requisiti: Int 120
    Costo: 20 punti esperienza


    Quest ambientata durante i 4 anni di allenamento di Caim


    Edited by Dekken - 23/6/2018, 03:28
     
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    Blenheim in Fiera



    La cittadina di Blenheim è un piccolo villaggio non fortificato che si trova non molto distante da dove parti tu, appunto circa due giorni di viaggio, come è segnato sulla mappa in maniera precisa e impeccabile. Probabilmente non avresti nemmeno avuto bisogno della mappa per raggiungerlo, o almeno, se ti fosse servito un Villaggio a caso dove iniziare la tua avventura potevi tranquillamente inoltrarti nella regione di Kerim e camminare per un po', avresti comunque trovato dei borghi, dal momento che non sono tutti troppo distanti l'uno dall'altro. La popolosità di Kerim è dovuta al governo sicuro instaurato da Globertodd, per cui molti la ritengono la regione della legalità e quindi sono molto propensi a trasfericisi. D'altro canto, è anche vero che non esiste regione che riesca ad essere legale al cento per cento.
    Torneremo su questo dopo. Parti di buon mattino dalla tua abitazione, il che è buono per qualsivoglia viaggio... per le razze che non sono abituate al buio è sempre pericoloso viaggiare di notte e ogni buon avventuriero sa che al calare del sole va solo piazzato l'accampamento e impostato un perimetro di sicurezza con un fuoco e turni di guardia se non si è da soli; nel caso si è da soli bisogna cercare di celare il proprio rifugio per evitare brutte sorprese.
    Non è il tuo caso. Il tuo viaggio per raggiungere Blenheim non incontra alcun tipo di problema e lascerò che sia tu brevemente a raccontarlo e a raccontare dei tuoi accampamenti; per quanto mi riguarda ci impieghi poco più dei due giorni che ti eri prefissato, dal momento che il tuo passo è veramente leggero, come se si trattasse di un'escursione tra i boschi.

    All'alba del terzo giorno il cielo è ancora limpido e giungi a Blenheim di buon mattino. Il borgo è esageramente piccolo rispetto a città maggiori come Kerim o a metropoli come Teylust. Ovviamente, non mancano i vari servizi e i beni di prima necessità; troverai sicuramente una taverna dove dormire, oppure un'armeria dove fare affari, questo è certo, non ne mancherà sicuro l'occasione.
    D'altro canto però, il borgo non presenta alcun tipo di fortificazione.
    Le uniche piccole fortificazioni sono state fatte da chi vive al limitare della città, con qualche semplice palizzata come a delimitare una sorta di giardino per la propria casa ( cosa che non si vedrà ad Etheria prima di millenni e millenni, già solo come il concetto di lotto di proprietà ). Sembra che la piccola cittadina sia più o meno animata da qualcosa che sembra essere una fiera.
    Blenheim come Caim presto imparerà, è un centro in cui le fiere di bestiame non sono inusuali e spesso e volentieri arrivano anche delle bestie di importazione, oppure delle creature oscure e pericolose che attirano bambini e curiosi alimentando l'immaginazione collettiva.

    Quel giorno alla Fiera di Blenheim sembra esserci il pienone. Le persone sono tutte riversate all'esterno, per le strade. Bambini corrono e rubano di qua e di la frutta e pezzetti di leccornie sperando di non essere raggiunti e schiaffeggiati dagli adulti esasperati da tanta infantile arroganza. Insomma, c'è molto da fare e molto da vedere per un avventuriero. Inoltre, la presenza di bestie rare da poter ammaestrare non è indifferente, quindi ti consiglio vivamente di darci un'occhiata.
     
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    Il viaggio fu una sorta di passeggiata di benessere. Non c'erano molti pericoli in quel territorio. Al massimo rischiavo di incrociare un branco di lupi o dei banditi. Quest'ultimo caso poi, sarebbe stato più un passatempo che un pericolo. Era da un po' che non tiravo di spada con qualcuno, mi prudevano le mani al pensiero di tirar di scherma. Per quanto riguardò le notti passate fuori porta non ebbi grossi problemi. Non accesi fuochi e mi limitai a mangiare la mia carne secca con qualche boccone di pane. La carne era stopposa e non aveva un buon sapore ma mi manteneva in piedi e questo era quanto bastava. La prima notte mi sistemai in una rientranza sotto un grosso masso, nessuno mi avrebbe trovato in quel buco. Il secondo giorno invece trovai riparo sotto una quercia, parecchio lontano dalla strada maestra.
    Al sorgere del terzo giorno mi trovavo già a Blenheim. La cittadina era di piccole dimensioni, dall'aspetto curato e senza qualsivoglia dettaglio degno di nota, a prima vista. Anche se era mattina, sul presto, la città era in fermento. Guardandomi intorno e passeggiando fra i quartieri capii che si trattava di una fiera, una fiera di bestiame. Questo era un fattore positivo, dato che c'erano diversi stranieri provenienti da molti altri villaggi nessuno avrebbe fatto caso a me. Delle gare di bellezza fra maiali me ne fregava davvero poco, quindi decisi di dirigermi verso mostre di animali più esotici. Nelle strade incrociai stupidi marmocchi che correvano in giro affascinati da ogni dannata cosa che vedevano. Le loro urla e risa mi davano sui nervi, avrei voluto schiacciarli la testa sotto il mio stivale.
    Insulsi vermi, la vostra esistenza è insignificante.
    Nella mia vita non avevo mai visto esseri particolari, avevo letto qualcosa nei libri, ma mai fatto esperienza personali. Alcune creature potevano sicuramente essere utili ai miei piani futuri. L'idea di avere a disposizione esseri capaci di provocare somme devastazioni era qualcosa che mi stimolava e eccitava, informarmi su di essi era d'obbligo. Inoltre nella mia testa si stava già formando un'idea, un piccolo piano per potermi divertire e passare il tempo. Avrei dunque cercato (e quindi avvicinato di conseguenza) la bestia più imponente e dall'aspetto più minaccioso.
     
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    La fiera dei maiali



    Sperare di trovare un animale raro in una fiera di paese è qualcosa come cercare di vincere al lotto, ma in quella particolare fiera sembravano essersi radunate delle persone che promettevano veramente bene. Il responsabile di quel borgo aveva promesso grandi cambiamenti e infatti, si era fatto in quattro per organizzare quella maledetta fiera che aveva tirato via l'anima dal suo corpo stanco e ingrigito; aveva deciso che mai avrebbe messo più tanto impegno in qualcosa, quello lo aveva giurato davanti al camino di casa sua mentre sua moglie gli portava un secchio d'acqua fredda dove immergere i piedi, rovinati dal troppo camminare, e una tazzona piena di buona birra chiara per rilassarsi.
    I paesani invece avevano appreso con fervore la notizia di una fiera come non ce n'erano mai state a Blenheim. La gente di paese è una bestia insaziabile pronta a giudicare chiunque e a gettare nel baratro dei pettegolezzi il primo che capita anche solo per noia; per fortuna la loro soglia dell'attenzione è alta come la marea in assenza di lune.
    Importante era anche il contributo che aveva dato un giovane garzone dal nome ignoto, che il responsabile di Blenheim aveva ricordato a sua moglie di ringraziare con una buona cena una volta che sarebbe passato di lì; poco sapeva questo povero uomo in cerca di gloria politica che quel giovinotto traeva ben altro ristoro dalla sua amata mogliettina.
    Ma che possiamo farci in fin dei conti? Nei paesini e piccoli villaggi le opzioni sono limitate e come biasimare una donna adulta con un marito che sta sempre fuori per lavoro ed è totalmente concentrato sulla sua carriera, se cerca un po' di divertimento in un ragazzetto più giovane.

    Tuttavia la riuscita della fiera, scandali ancora celati a parte, sembrava essere indiscussa. In ogni strada c'era almeno un'attrazione, fin dai piccoli Gifinidi - minuscoli animali delle stesse sembianze dei grifoni, ma solo con abbozzi di ali utili al massimo a planare ( insomma, le galline delle bestie fantasy ) -, oppure gli Otessili, invece piccole creature della grandezza di una coppa e molto simili ai giganteschi e antichi Ifrit di Osper ( insomma dei bonsai animati ).
    C'erano molte attrazioni e le frasi che usavano i venditori per attirare le persone erano molteplici, ma quello che facevano di più erano imbastire delle sorte di aste a conduzione canora.
    Insomma, cantavano l'andamento dell'asta improvvisandolo lì per lì. Era un talento niente male.
    « Avvicinatevi tutti! Avvicinatevi! Questo è un mostro dalle fattezze terribili... l'ho catturato vicino alle Paludi prima di Seemold, quando i monti sono ancora all'orizzonte verso Est e la neve è solo qualche linea su una tela distante... »
    Tutti sembrarono catturati dal discorso che il mercante, conscio del momento migliore e di massima casualità dove le persone erano tante davanti alla sua baracca, aveva preso ad urlare queste parole ammalianti.

    « Si chiama Leofonte... è una bestia sanguinaria e terrificante. Non è in vendita, perché solo una persona veramente facoltosa potrebbe permettersi una tale meraviglia. L'ho catturato lottandoci per una notte intera, porto ancora i segni di quella terribile battaglia... »

    All'interno di una gabbia, una creatura se ne stava accasciata con un'espressione accigliata; sembrava un cucciolo di leone, con la differenza che - e questo nemmeno il furbo venditore lo sapeva - quell'animale sarebbe cresciuto fino a superare le dimensioni di uno stallone.
    Era bravo a ingannare le persone - non il Leofonte, ma il venditore - a mentire e a farsi credere. Tirò giù la veste lunga a mo' di predicatore che indossava, mostrano sulla spalla destra all'altezza della scoapola, una grossa cicatrice, ma per un occhio esperto chiaramente vecchia e chissà di quanto tempo. Molto probabilmente era stato ferito quando era ancora giovane.
    Il leofonte poi, era stato chiaramente drogato. Il mercante scalciò la gabbia per fargli avere una sorta di reazione, e il cucciolo ( che era comunque grande quanto un lupo adulto e molto più massiccio ) soffiò stancamente e distrattamente; sembrava essersi rassegnato alla sua sorte.
     
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    C'erano parecchie creature insulse a quella fiera. Esseri che erano capaci solamente di attirare l'interesse dei bambini appunto, una vera noia. Non v'erano molte fiere pericolose. La situazione iniziava a stancarmi finché qualcosa non attirò la mia attenzione. Un tizio eccentrico sbandierava a gran voce le qualità di una creatura particolare. Era un essere leonino, dall'aspetto aggressivo e dotato di varie protuberanze su tutto il corpo. La creatura aveva uno sguardo annoiato, strano, con tutta quella folla intorno doveva essere su di giri. La cosa mi incuriosii e quindi decisi di stare ad ascoltare il venditore. Dopotutto era la creatura più interessante che avevo trovato. Si era creato un bell'assembramento di gente, il bastardo stava facendo bene il suo lavoro. Attraversai la folla fino a giungere in prima fila, in modo da avere una visuale quanto più chiara possibile.
    Ascoltai quello che aveva da dire con un sorriso mesto. Principiante. Stava raccontando una tale serie di balle che solo il popolino bue sarebbe stato capace di credergli.
    Avevo capite due cose: Sicuramente non era stato lui a catturare quella creatura (almeno sicuramente non da solo) e la bestia era stata narcotizzata dato che non aveva reagito minimamente alle sollecitazioni (e non mi pareva una creatura così mansueta). Neanche io conoscevo di preciso quella bestia, ma ora volevo averla, non tanto per l'eventuale utilità ma per umiliare quel coglione. Aspettai che finisse di scuotere la gabbia per fare la mia mossa. Presi la parola a gran voce.
    Ma quale meraviglia?! Lo sbeffeggiavo, e avrei continuando fino a ridurlo ad un'ameba agli occhi di quella gente. I Leofonti sono comuni come il pane imburrato a Untc. Mi avvicinai a lui, rivolgendomi alla folla e continuando con una piccola ed elegante riverenza.
    Mi presento, sono Inuart e sono un viandante, e si dia il caso che sono stato ad Untc un paio di mesi fa. Mi affiancai alla gabbia e infilai un braccio all'interno. Fare questo è pericoloso, anche se la bestia è drogata... Vi spiego: Là si va a caccia nelle giungle, non nelle foreste, e servono bestie simili per aggredire la cacciagione di quelle lande. Avrei fatto due grattini dietro le orecchie della bestia, come fosse un gatto. Sono alla stregua dei nostri cani da caccia. Mi riportai di fianco al banditore, di fronte alla folla. Allargai le braccia e alzai le spalle, con noncuranza. Solo un po' più bruttini e totalmente inutili per cacciare prede nelle nostre lande. Come ho già detto non sono abituati alle nostre foreste, né a quello che cacciamo noi. Diedi una pacca vistosamente violenta sulla spalla teoricamente ferita del tipo e gli sorrisi affabile un attimo, per poi voltarmi nuovamente verso la folla facendo un occhiolino (e anche in modo da non esser visto dal venditore). Non vi ho neanche parlato della loro dieta. Provate a dargli i resti del vostro desco come fate con i vostri cani e deperiranno nel giro di tre mesi, garantito. Solo se il banditore non avesse reagito alla mia violenta manata avrei detto. Quindi la spalla non ti fà più male eh? Da quanto, dieci anni forse?

    Int: 700

    CITAZIONE
    Abile bugiardo
    Livello: Principiante
    Descrizione: Quando il personaggio dice una bugia o vuole far credere il falso a qualcuno egli è in grado di dissimulare perfettamente ogni indizio corporeo o vocale (tonalità della voce ecc.) a coloro che non dispongono di questa skill, o che non dispongono di un'intelligenza doppia rispetto alla sua. In questo modo è possibile, ad esempio, far credere cose verosimili o che si basano su una realtà plausibile. Ovviamente c'è un limite che viene deciso dal master.
    Int: 150
    Costo: 25 punti esperienza

    CITAZIONE
    - Discorso diplomatico
    Livello: Principiante
    Descrizione: il personaggio è in grado di far valere una sua opinione di fronte ad una o più persone che non dispongono di questa skill, o che non dispongono di un'intelligenza doppia rispetto alla sua. In questo modo è possibile, ad esempio, garantirsi l'accesso ad una festa non essendo invitati, o ad un castello persuadendo le guardie o ad una città anche se non desiderati. Ovviamente c'è un limite che viene deciso dal master.
    Int: 150
    Costo: 25 punti esperienza

    CITAZIONE
    - Fascino
    Livello: Principiante
    Descrizione: Tramite questa abilità si potrà esercitare il proprio fascino verso le altre persone in modo da farle abbassare le difese nei propri confronti. Ciò può accadere a patto che i bersagli non dispongano di questa skill, o che non abbiano un'intelligenza doppia rispetto alla propria. Tramite fascino è possibile portare i proprio bersagli a spifferare segreti o simili. E' anche un ottimo modo per fare conquiste.
    Ovviamente le modalità con cui si "affascina" possono influire molto sul risultato finale.
    Int: 150
    Costo: 25 punti esperienza


    Edited by Dekken - 23/6/2018, 20:33
     
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    Aria di scontro


    Il tuo intervento viene accolto con sommo stupore dalle persone che si trovano lì. Il mercante è uno straniero, ma ricordati che lo sei anche tu in quel posto. La tua scenetta inizia quando il sole è ancora alto nel cielo di Blenheim, di primo mattino, tra le galline che scorrazzano libere da baracchino a baracchino. Il mercante sembra genuinamente sopreso, così come gli abitanti autoctoni, della tua scelta di intervenire. Ovviamente, non ne è per niente felice. Ascolta quello che hai da dire, anche se lui sa essere ovviamente tutto inventato — i leofonti sono degli animali piuttosto rari —, e capisce che stai cercando di far svalutare quell'animale o che forse può solo essere una tecnica di approccio per cercare di comprarlo.
    In ogni caso, il mercante pensa che non sarebbe stato necessario fare tutto quel casino e farlo sembrare un bugiardo, anche perché ora il resto della sua merce non verrà preso in considerazione nemmeno di striscio. Infatti puoi notare come ai lati della sua baracchetta improvvisata, nessuno sembra voler più comprare quello che i suoi dipendenti hanno da offerire.
    Persone posano dove avevano preso artefatti e piccole boccette con dentro chissà quale intruglio. Che abbia voluto imbrogliare le persone di Blenheim è sicuro come il sole, ma ovviamente non allo scopo di vendere lì un leofonte. Quell'animale sarebbe stato venduto nel Rakenal o in altri posti dove questi animali esotici vengono utilizzati come decorazioni dei palazzi dei nobili vampiri, o al limite nel Teylust.

    Ora il mercante ti sta fissando, con sguardo truce e mentre metti la mano nella gabbia sul suo volto si dipinge un ampio sorriso, veramente ampio. Ha capito che non hai la minima idea di cosa stai rischiando, non sai cos'è quell'animale e non sai quanto è pericoloso toccarlo in quel modo anche quando è sedato; lui spera vivamente che tu proceda a toccarlo, ma quando lo fai, il leofonte si limita a soffiare violentemente e a ingrandire la sacca criniera che porta sul collo fino a farla gonfiare e sibilare: aculei fuoriescono in maniera violenta, ma per uno strano volere del caso, non vieni punto da nessuno di essi. A questo punto, il mercante riprende la sua espressione carica di odio e imbronciata.

    La tua pacca sulla spalla lo destabilizza, a tal punto da farlo quasi cadere. Non si aspettava una tale forza da parte tua. Potresti averlo addirittura ferito con quell'atto di scherno, cosa che sicuramente ti farà piacere.
    Purtroppo per te però, quel mercante ha parlato a molte folle, troppe folle per andare giù in un confronto verbale in quel modo [ Discorso diplomatico, Int 45 ] e prova a rifarsi balbettando qualche parola a caso.
    Nel frattempo, la folla sembra riversarsi sempre di più alla baracca dove sta avvenendo quella sceneggiata e i dipendenti di quel mercante sembrano guardarti con aria non troppo amichevole; potresti quasi aspettarti un assalto da un momento all'altro, ti conviene stare sul chi va là.

    « Ehm! Ehm! Ehm! Signori! Volete davvero credere al primo giovincello che capita per strada? Suvvia, non è nemmeno un mercante... l'ha detto anche lui, si tratta solo di un avventuriero! Cosa ne può sapere un avventuriero ignorante di tali esotiche e pericolooooose bestie?! Credo niente, signori, proprio un bel niente. »

    A quel punto sembra quasi aver finito le balle da raccontare, e se già primo a crederlo non erano la totalità delle persone, ora forse a credergli sono ancora meno dopo il tuo intervento.
    « Vediamo... vediamo... lui deve averlo scambiato per un.... Girgil! Ecco si, un Girgil! Si tratta di animali molto simili ai leofonti e che sono molto comuni... si... signori?! No signori, sul serio... »
    La gente fissa il mercante con aria annoiata, altri bisbigliano tra loro " il ragazzo ha ragione, ora che guardo meglio non pare così pericoloso ", oppure anche " beh, quella cicatrice è vecchia, è una balla, ne ho una anche io che è uguale, ce l'ho da vent'anni ". Insomma, il tuo scopo di rivoltare la folla contro, almeno a livello di credibilità, il mercante è riuscito in pieno. Anche se lui possiede le capacità di diplomazia e dei discorsi alle folle, purtroppo la sua intelligenza è veramente troppo più bassa della tua per essere creduto in qualche modo. Nemmeno i ragazzini gli credono, e la loro soglia di attenzione si ferma al fatto che quello è un animale comune, e vanno via.

    Il mercante si volta truce verso di te mentre la gente inizia ad abbandonare quel posto, ti si avvicina e ti sussurra all'orecchio parole di odio e velate minacce.
    « Che cazzo stai facendo? Ti metti tra i piedi? L'ultimo che si è messo tra i piedi di Glub il mercante di meraviglie l'ha pagata cara, molto cara. Stai danneggiando i miei affari... ragazzo. »
    Forse le minacce non sono nemmeno tanto velate. In ogni caso adesso tutti gli altri aiutanti del mercante hanno smesso di fare quello che stanno facendo e aspettano una qualche sorta di segnale... molto probabilmente però non faranno niente alla luce del giorno, ma proveranno ad accopparti non appena andrai via, magari seguendoti in qualche modo.
    Il punto è che nessuno di loro è un guerriero, anche se non puoi notarlo direttamente, ma basta guardarne uno per capirlo. Polsi stretti, mano lisce. Si tratta di gente che non ha mai preso un arnese pesante, che sia spada o piccone, né per lavorare il duro lavoro della terra, né per guerreggiare.
    Però... questo è un buon segno o un cattivo segno? Perché portarsi delle persone non in grado di brandire un'arma come aiutanti nelle vendite, ma senza una scorta?
     
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    Animale curioso, molto curioso, e interessante. Questo pensai quando la criniera della bestia si espanse e gli aculei fuoriuscirono, schivandomi per pura fortuna. Ritrassi la mano e guardandola costatai che ero davvero incolume. Anche la fortuna mi designa come vincitore di questo scontro, come se fosse necessario.
    La mia pacca sulla spalla lo destabilizzò. Ne fui piacevolmente sorpreso, gli allenamenti erano serviti a qualcosa. Mentre lo guardavo trionfalmente dall'alto in basso mi accorsi che i suoi sottoposti mi guardavano in cagnesco. Se desiderate ballare io non mi tirerò certo indietro.
    Intanto il mercante cercò di risollevarsi su balbettando cose futili e senza senso.
    Ma quali Girgil. Tornatene da dove sei venuto, buffone. Fui lapidario, guardandolo negli occhi con aria seria. La gente di questo villaggio non è così stupida da farsi infinocchiare da un rincoglionito come te.
    Ma a quanto pare quel tipo aveva una certa spina dorsale. La cosa mi sorprese. Mi si avvicinò sussurrandomi dure parole e minacce. Sorrisi sotto i baffi felice di aver trovato qualcuno con cui arrabattarmi.
    Caro caro Glub, non aspetto altro che tu ci provi a farmela pagare. Gli sibilai di rimando con un accenno di piacere sadico nella voce. Non metterci troppo però, miracomando.
    Detto questo avanzai scostandolo con una spallata. [Forza 300]

    Mi sarei allontanato dalla piazza giungendo in un punto più periferico di Blenheim. Qui avrei fatto un giro per un po' fra le bancarelle, in mezzo alla gente e ai bambini. Cercando di non strozzare quest'ultimi nel mentre. Nel frattempo mi sarei guardato per bene le spalle cercando di notare eventuali manigoldi intenti a spiarmi. [Punteggio di Identificare 700 (700x1)] Se volevano vendicarsi era ovvio che mi dovevano incastrare in un punto isolato, dove non vi fossero testimoni. Non avrebbero mai agito davanti a tutti, ma niente poteva impedirgli di tenermi d'occhio. Giusto nell'eventualità che tentassi di scappare. Ovviamente anche se avessi notato qualcosa mi sarei limitato a fare finta di niente. Non mi sarei limitato ad aggirarmi in un solo punto, avrei visitato più zone del villaggio, anche distanti, in modo da far risaltare subito eventuali guardoni. Se avessi notato la stessa persona (o lo stesso gruppetto di persone) spostarsi nei miei stessi punti del villaggio mi sarebbe stato davvero facile scovare chi, nel caso, mi seguiva. Diciamo che non credevo molto alle coincidenze. Avrei continuato ad aggirarmi per il villaggio fino a trovare la preda o finché non fosse giunto il tramonto.
     
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    Che le danze abbiano inizio



    Le tue parole vengono percepite con un una nota di disprezzo nel volto del mercante, tanto che il suo volto si indurisce e inasprisce quando lo chiami "buffone" e "rincoglionito". La gente tuttavia non sa bene da che parte schierarsi in materia di un eventuale scontro tra le parti; si, credono completamente alla tua storia e non danno più un minimo di credibilità al vecchio mercante che provava a vendergli giustamente una semplice storia solo per attirarli alla sua baracchella e fargli comprare qualche altra cosa ( come aveva già spiegato lui, un animale del genere era eccessivamente costoso per venderlo a chicchessia e specialmente in uno dei villaggi della campagna di Kerim ); però, dal momento che anche tu sei uno straniero probabilmente non ti aiuterebbero o appoggerebbero nel caso dovessi decidere di scontrarti a viso aperto con quella persona, cosa che sembra molto logica dal punto di vista degli andamenti.
    La tua spallata, d'altro canto, danneggia non poco il mercante, che con un lamento strozzato finisce a terra con il respiro mozzato; non hai dosato bene la forza ed evidentemente le persone comuni non hanno la stessa prestanza fisica che potrebbe avere un ibrido come te [ Vit 50, -250Hp danno ]. Il colpo deve averlo debilitato e non poco dal momento che si trova a sputare più volte e a cercare avidamente l'aria che fatica a rientrare nei polmoni, quella botta è stata veramente forte per un personaggio del genere.
    Quando i manigoldi che si porta dietro - potrebbero essere loro le brave persone e tu il manigoldo, chi lo sa - decidono che basta così, e fanno per intervenire, il mercante alza una mano e lascia che tu ti allontani accompagnato dal clamore e dallo stupore generale.
    E' assodato, ora tutti ti temono. La folla si apre come un ventaglio quando ci passi attraverso e tutti ti seguono con lo sguardo mentre vai via, ma nessuno si sogna nemmeno lontanamente di incrociare il tuo.
    Al mercante serve ancora qualche minuto prima di riprendersi e rimettersi in piedi e iniziare di nuovo a parlare per dissimulare quello che tu avevi cercato di far credere alla folla, ma dato il tuo abbandono alla fine ci riesce e la gente - stupida com'è - riprende a dargli retta e corda; lui però ogni tanto ancora si tocca in petto a causa del dolore del tuo colpo.

    Quando la gente si è più o meno allontanata, il mercante con sguardo truce e animo furente richiama uno dei suoi tirapiedi e gli sussurra delle brevi e semplici parole:
    « Voglio vederlo strisciare. Trovatelo e fategli molto male... poi portatelo al limitare est del villaggio, vi aspetterò lì »
    Il tizio annuisce, il tirapiedi, però ha visto anche lui la spallata che hai tirato al suo capo e in effetti è leggermente preoccupato di venire a fare la tua conoscenza dal vivo; ma gli ordini sono ordini e quindi richiama gli altri scagnozzi e iniziano a perlustrare la città, vicolo per vicolo, sotto il sole rovente di quella mattinata, mentre tu in qualche modo fai il giro di varie zone cercando di dissimulare la tua presenza, cosa che riesce molto bene, fin quando uno degli scagnozzi del mercante non riesce ad avvistarti con la coda dell'occhio e decidono di seguirti.
    Sfortuna per loro, la tua intelligenza e la tua concentrazione ti permettono di identificarli in un batter d'occhio: sai di essere seguito da questa feccia, che altri non sono, e comunque continui a fare il tuo giro per verificare che ti stanno effettivamente seguendo.

    Non avendo loro particolari abilità nel seguire o altro, te li ritrovi dietro praticamente a ogni zona della cittadina in cui ti sposti: è palesemente chiaro che sei seguito dagli scagnozzi del mercante. Dal momento che hai detto di visitare tutte le zone del villaggio, con una certa probabilità ti troverai anche in zone che sono più o meno poco frequentate, ed è mentre ti avvicendi in uno dei vicoli praticamente deserti di questo posto sperduto nelle campagne del Kerim che ti trovi praticamente accerchiato. Si tratta del classico cliché dove ci sono delle figure ammantate sia ad un'entrata del viocolo sia all'altra. Sono sei e sono tutti incazzati e incazzosi e pronti a fartela pagare così come il loro padrone gli ha ordinato di fare. Avanzano verso di te senza il minimo timore, forse per pazzia, forse perché sono dei semplici uomini qualunque che hanno accettato un lavoro come un altro sperando di tirare su qualche soldo.
    « Glub ti manda i suoi ossequi »
    Pronuncia un ragazzotto dal volto stretto e dall'occhio vispo prima di saltarti addosso insieme a tutti gli altri [ Passaggio ad area di ingaggio, Agi 65 ], ti attaccano da tutte le direzioni, ma la loro velocità rispetto alla tua è particolarmente ridicola e insulsa; anzi, chiamarla velocità in confronto alle tue capacità è veramente offensivo.
    Ognuno di loro regge in mano un pugnale di ferro di bassa lega e di veramente bassa fattura, forse perché quella non è la prima volta che si occupano di un tizio che aveva dato fastidio al caro vecchio Glub; sembra che quella battuta sugli ossequi se la sia studiata piuttosto bene quel moscerino dallo sguardo spiritato.
    In ogni caso, due di loro, che ti attaccano alle spalle provano a tenerti fermo e ad afferrarti [ Agi 65, For 70 ] ( nel caso ti dovessero afferrare, considera doppia la forza dato che sono in due a tenerti fermo ), mentre gli altri quattro dovrebbero mirare a fare una scarica di coltellate mirate prevalentemente al torace.
    Però qui sorge una domanda spontanea: Glub non aveva richiesto espressamente che avrebbero dovuto trasportarti al confine est del villggio? Beh, quello che non sai è che ci sono delle dinamiche interne alla combriccola del mercante e che saranno dispiegate nel prossimo post da parte mia. Gli attacchi con il pugnale hanno la stessa velocità e la stessa forza di quelli che provano a tenerti fermo e il taglio di un pugnale di ferro puoi ben consultarlo dal regolamento.
    Buona fortuna, Caim.
     
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7 replies since 23/6/2018, 01:58   274 views
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